White Island

20121211-173846.jpg

20121211-173259.jpg

Se vi dovessero proporre di andare a vivere su di un’isola nell’oceano Pacifico, in un paradiso naturale, chiedete prima di cosa si tratta, perché se dovesse essere la White Island, vi trovereste in mezzo ad una natura incredibile, si, ma una natura ostile, fatta di fumate solfuree e fango bollente, quando non c’è una vera e propria eruzione: questa isoletta è il vulcano attivo più facilmente accessibile del mondo!
Non potrete partire per la gita in ciabatte, no, non mi è stato possibile, ho dovuto rinunciare alle mie inseparabili infradito di gomma e, una volta sbarcata, ho capito il perché: il suolo non solo trema e fuma, ma è anche caldo! Non sarà la sola rinuncia dettata da questa visita, mentre mi infilavo la maschera anti gas, si ci è stata fornita la maschera antigas, i miasmi sarebbero stati troppo forti altrimenti, un elastico mi ha fatto saltare un orecchino, uno dei miei bei Tiki in osso scolpiti ai quali tanto tenevo e che consideravo come miei protettori; il Tiki in questione e’ atterrato ai piedi di una scaletta dove stava passando un uomo, la barca ondeggiava, ho chiesto urlando se me lo poteva raccogliere, l’ha fatto, e quando ero felicemente sicura di averlo recuperato lo ha lanciato in acqua. Così uno dei miei Tiki è finito nel profondo dell’oceano, un tributo al mare graziosamente offerto da un inglese imbecille che pensava fosse spazzatura… Come se la spazzatura si dovesse gettare nel l’oceano! L’imbarcazione è piena di cestini, avrei tanto volentieri infilato una mano li dentro per recuperarlo! Un attimo, è stato un attimo ed il bel Tiki che portavo all’orecchio mi ha abbandonato. Il pelato anglosassone, capito il mio errore, se l’è cavata con un: “I’m so sorry”, esaustivo di ogni errore… Quanto siamo diversi noi italiani da questi inglesi, da questa gente fredda con la pelle color del latte, educati a soffocare la minima emozione; quanto siamo diversi, grazie al cielo! Penso a mio figlio, a quando, ospite in barca in un dopopranzo d’agosto, mentre tutti si lasciavano ondeggiare mollemente dalla risacca sonnecchiando, aveva sentito una voce che girava, prima piano, poi più insistentemente, un anello, una signora aveva perduto in mare un anello, un anello di grande valore. E lui, col sangue di uomo del sud nelle vene e l’ottima acquaticità ereditata dal padre si è tuffato, rischiando perché in piena digestione, ma con la fortuna da nato con la camicia quale è: “Mamma, l’ho visto subito, sembrava come nella scatola di un gioielliere, appena infilato nella sabbia”, ma non aveva abbastanza aria per recuperarlo, è nuovamente sceso con un bombolino sotto il braccio ed è riemerso esibendo l’anello al suo dito mignolo. Un applauso è esploso nelle barche vicine ed il premio è stata una cena per lui e tutti gli amici nel ristorante migliore. Come siamo diversi noi italiani!
Dopo essermi sfogata di questa triste perdita, cosa vorrà dire lo scoprirò continuando a vivere, forse che come, appena mi lego ad un qualche oggetto sono costretta a perderlo, forse è una ulteriore spinta ad allontanarmi dal materialismo, torniamo alla scoperta dell’isola, affrontata con casco giallo da cantiere e maschera anti gas, in un paesaggio incredibile, in mezzo a fumarole più che fumanti che emettono miasmi sulfurei e a pozze stracolme di fanghiglia ribollente. È stata una gita incredibile, la particolarità di questo vulcano attivo è che dalla spiaggia alla quale si accede con una passerella in acciaio, la bocca del vulcano è adiacente ed allo stesso livello! Niente scalate interminabili, la bocca del vulcano è li’ a pochi metri, accessibile in tutto il suo tremendo splendore!

20121211-173202.jpg

Categorie: Nuova Zelanda | 2 commenti

Navigazione articolo

2 pensieri su “White Island

  1. charles andre

    cela s’appelle vraiment changer d’air ! Bon le masque a gaz pas pratique pour gouter les fruits ! remarque cela aurait empêché Eve de croquer la fameuse pomme!un peu black la white island ! j’espère que tu ne vas pas rester en enfer et rejoindre les iles paradisiaques ! bon voyage joyeux noël bonne année joyeuse fin du monde !in realtà è chiamato un cambiamento d’aria! Beh, la maschera antigas poco pratico per gustare la frutta! osservazione avrebbe impedito Eva a mordere la famosa mela! certo nero dell’isola bianca! Spero che non rimarrà all’inferno e unisciti le isole paradiso! buon natale fine viaggio natale felice anno nuovo felice del mondo! traduit du chinois en italien que je rêve de parler mes grand parents maternel étant italien !

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.